Aria 2022
Nel biennio 2020-21, gli inquinanti atmosferici presenti in concentrazioni più rilevanti hanno continuato a essere le polveri fini e ultrafini (PM10 e PM2,5), il biossido di azoto (NO2), l’ozono (O3) e il benzo(a)pirene, con il superamento dei limiti fissati dalla normativa solo nel caso dell’ozono.
SINTESI DEI DATI E DEI CONTENUTI PRINCIPALI
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Tra i macroinquinanti, le emissioni di polveri fini e ultrafini (PM10 e PM2,5) dipendono prevalentemente dalla combustione non industriale, ovvero il riscaldamento civile (84% delle emissioni totali di PM10, 87% di PM2,5), e dal trasporto su strada (9% di PM10, 7% di PM2,5), e sono calate dalle 3.119,23 tonnellate di PM10 rilevate nell’inventario del 2015 (precedente aggiornamento) e dalle 2.933,28 di PM2,5 alle 2.621,68 del 2019 (ultimo dato disponibile) e 2.488,06 rispettivamente; le emissioni di ossidi di azoto (NOx) dipendono prevalentemente dal trasporto su strada (51%) e dalla combustione non industriale (13%), e sono calate dalle 9.410,86 tonnellate del 2015 alle 7.261,98 del 2019.
Tra i microinquinanti, alla combustione non industriale sono associate il 70% delle emissioni di arsenico e il 98% delle emissioni di benzo(a)pirene. Tra i gas climalteranti, le emissioni di anidride carbonica (CO2) sono imputabili per il 35% al trasporto su strada, per il 22% alla combustione non industriale e per il 33% alla combustione industriale; sono aumentate dalle 2.944,11 kt del 2015 alle 3.356,05 del 2019; di queste, 2.178 kt, ovvero circa un terzo, sono assorbite dai serbatoi forestali di carbonio.
LA QUALITÀ DELL'ARIA
In relazione ai limiti fissati dalla normativa italiana per la tutela della salute umana, e tenendo conto che i livelli raccomandati dall’OMS sono decisamente più ambiziosi, nel biennio 2020-21 le concentrazioni in atmosfera più elevate continuano a riguardare le polveri fini e ultrafini (PM10 e PM2,5), il biossido di azoto (NO2), l’ozono (O3) e il benzo(a)pirene, con il superamento dei limiti solo nel caso dell’ozono.
QUALITÀ DELL'ARIA E SALUTE
Un’esposizione a lungo termine a inquinamento da polveri fini e ultrafini (PM10 e PM 2,5) sui livelli di concentrazione massima giornaliera registrati nel 2021 presso la stazione di Trento Parco S. Chiara, causerebbe tra gli adulti trentini 153 morti in un anno (circa il 4% della mortalità adulta), di cui 9 per cancro del polmone (5% della mortalità per cancro del polmone). Inoltre si aggiungerebbero 17 nuovi casi di cancro del polmone (6% dell’incidenza di cancro del polmone) e oltre 3.600 casi di bronchite cronica (17% dei casi totali). Nel breve termine, invece, le conseguenze comporterebbero annualmente 20 ricoveri per malattie respiratorie (0,35% dei ricoveri per cause respiratorie) e altrettanti per malattie cardiovascolari (0,17% dei ricoveri).